OBBLIGO DI FRENATA

Data
27 febbraio 2019
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OBBLIGO DI FRENATA Tamponamenti da disattenzione, addio. Se proprio il fenomeno non sparirà del tutto, almeno gran parte degli incidenti a bassa velocità potrà essere evitato. Per la gioia delle compagnie assicurative, e con buona pace del carrozziere. Dal 2020, tutti i modelli di nuova immatricolazione dovranno obbligatoriamente adottare il sistema di frenata automatica d’emergenza, nel gergo tecnico noto con l’acronimo di Aebs (Autonomous emergency braking system). Lo ha stabilito la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (Unece): il testo è pronto, al World Forum del prossimo giugno la formalizzazione della nuova legge, in vigore a partire dai primi mesi del prossimo anno in 40 Paesi del mondo. 

SICUREZZA INTERNAZIONALE Automobili, ma anche veicoli commerciali leggeri. Oggetto della nuova norma, il medesimo programma elettronico già in dotazione a numerose auto, di serie o come optional: tuttavia, il regolamento imporrà d’ora in avanti ai Costruttori test specifici di omologazione proprio del sistema di frenata, ausilio alla guida che dovrà funzionare fino alla velocità di 60 km/h. La direttiva Onu è dopotutto in armonia con il pensiero dell’Unione europea stessa: già nel 2018, l’Ue preparò un pacchetto di misure a favore della mobilità sostenibile (il protocollo Europe on the move), tra i contenuti del quale figurava anche l’obbligo da qui al 2021 di equipaggiare tutti i modelli di nuova commercializzazione di almeno 11 tra i maggiori ADAS disponibili sul mercato. Tra i quali, ovviamente la frenata di emergenza.

UN FRENO ALLA STRAGE Dell’efficacia dell’autonomous braking come strumento di contrasto ai micro-tamponamenti, ma anche ad incidenti ben più gravi, l’ente EuroNCAP avrebbe già anche preso le misure: col dispositivo di serie su ogni veicolo, il 38% dei sinistri a bassa andatura (il contatto tra due auto, oppure tra un’auto e un pedone o un ciclista) verrebbe neutralizzato. Il risparmio annuo in termini di vite umane sarebbe inoltre attorno alle 1.000 unità in tutta Europa. Un bel “freno” alla tragedie della strada.

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